Tiroide e Ciclo: come funziona, quali valori misurare
Partiamo da un dato di fatto: la salute della tua tiroide (e di conseguenza una corretta produzione di ormoni tiroidei) ha un’importanza cruciale per la tua salute intima e mestruale (oltre che generale).
In particolare, parliamo della connessione tra tiroide e ciclo mestruale nell’articolo: Disturbi del Ciclo Mestruale: quando il problema è la Tiroide
Ma per capire bene il contenuto di quell’articolo, prima hai bisogno di sapere cos’è la tiroide, come funziona e soprattutto come monitorare lo stato di salute della tua (e lo scoprirai in questo articolo)!

Esatto sto parlando di quella ghiandolina a forma di farfalla situata nella parte anteriore della gola, di cui spesso ci dimentichiamo, ma a dir poco fondamentale per la nostra salute ormonale e generale.
La tua tiroide, quando funziona bene, produce una determinata quantità di ormoni tiroidei, fondamentali per tantissimi processi nel nostro corpo.
Magari avrai sentito parlare di tiroide solo per il suo ruolo nel metabolismo, ma considerarla solo per questo è davvero riduttivo.
La tua tiroide ha il controllo non solo sui tuoi livelli di energia e metabolismo, ma su tantissimo altro, come vedremo tra poco.
In questo articolo faremo una panoramica sul suo funzionamento, fino ad arrivare a come monitorare il suo stato di salute tramite esami specifici. Alla fine dell’articolo troverai anche un pdf scaricabile per semplificarti la vita.
Pronta? Partiamo!
Tiroide: qual è la sua funzione?
La funzione principale della tiroide è quella di produrre gli ormoni tiroidei, in particolare i due principali che svolgono tantissime funzioni nel nostro corpo sono la Tiroxina (T4) e la Triiodotironina (T3).
T3 è l’unica forma attiva dell’ormone tiroideo, viene rilasciata in quantità molto piccole, poiché gran parte si ottiene a partire dalla forma inattiva T4 (prodotta in quantità molto maggiori) che si converte in T3, a seconda delle esigenze dell’organismo.
Questa conversione dal T4 inattivo al T3 attivo dipende dai nostri tessuti periferici, pensa a intestino, fegato, reni, ecc.
In particolare, la produzione di T3 e T4 avviene solo dopo aver ricevuto l’OK dal grande capo TSH, ormone tireostimolante prodotto dall’ipofisi, cioè una ghiandola tuttofare situata nel nostro cervello, che a sua volta riceve il comando da parte dell’ipotalamo, anch’esso situato nel cervello.
Quindi possiamo definire l’ipotalamo come una sorta di torre di controllo, che quando lo ritiene opportuno, dà il comando all’ipofisi di produrre TSH, che andrà poi a sua volta a stimolare la tiroide a produrre i nostri preziosi ormoni tiroidei.
Ormoni tiroidei: una volta prodotti, che fine fanno?
Gli ormoni tiroidei circolano nel nostro corpo per svolgere le loro innumerevoli funzioni, che come detto prima, non si limitano ad essere dei naturali “brucia grassi”, ma fanno molto più di questo:
- regolano la sintesi proteica
- sono essenziali per tutte le attività metaboliche, tra cui digestione, disintossicazione e ovulazione ottimali
- regolano la temperatura corporea
- regolano la frequenza cardiaca
- influenzano la produzione di ormoni sessuali
- influenzano le funzionalità cognitive e l’umore
insomma controllano tantissimi processi essenziali nel nostro corpo.
Direi che questa ghiandolina, tanto “ina” poi non è…
Ma oltre a conoscere le loro funzioni, è molto importante sapere come questi ormoni circolano nel sangue.
Lo so ora ti sembrerà inutile, ma cerca di seguire bene il discorso che sto per farti, perché fondamentale per capire poi quali sono le analisi tiroidee ideali da fare per monitorare al meglio lo stato di salute della tua tiroide.
Devi sapere che alcuni ormoni, come appunto gli ormoni tiroidei, vista la loro scarsa solubilità in acqua, devono necessariamente legarsi a proteine di trasporto specifiche per circolare nel sangue.
Ma solo quando si separano dalle loro proteine diventano attive, in grado di legarsi ai rispettivi recettori e quindi di avere l’effetto ormonale che gli appartiene.
Ok, facciamo un altro passo indietro e vediamo cosa sono questi recettori.
Recettori ormonali: cosa sono?
Immagina gli ormoni e i recettori come se fossero chiavi e serrature.
I recettori presenti su ciascuna cellula (serrature) hanno bisogno di ormoni specifici (chiavi) per aprire la porta della cellula stessa, dove svolgono la loro azione specifica.
Quindi senza i recettori corrispondenti a cui legarsi, gli ormoni non hanno alcun effetto.
Bene. Ora considera che spesso i recettori si trovano lontano dal punto in cui gli ormoni vengono effettivamente rilasciati, che quindi dovranno pur arrivarci in qualche modo, no?
Ecco, avrai capito che gli ormoni nuotano nella circolazione sanguigna per raggiungere i loro recettori.
Ma alcuni di questi, come appunto gli ormoni tiroidei, essendo liposolubili, riescono a viaggiare solo se accompagnati dal loro tassista di fiducia, chiamiamolo così, cioè la sua proteina di trasporto “di fiducia”, che in questo caso prende il nome di TBG (Globulina legante la tiroxina).
E solo una volta che gli ormoni escono dal taxi e quindi si distaccano dalla proteina di trasporto e sono liberi nella circolazione, possono essere attivi e legarsi ai rispettivi recettori.
So che questa parte può sembrarti un po’ noiosa o difficile da comprendere, ma, ho voluto comunque introdurla perché essenziale per capire poi la tipologia di esami dal sangue da effettuare per monitorare la salute della tua tiroide.
In ogni caso per approfondire questo discorso e in generale capire bene come funzionano i tuoi ormoni fondamentali per la tua salute mestruale (e non!) e come monitorarli, hai a disposizione il nostro Ebook “Conosci i Tuoi Ormoni”. Straconsigliatissimo!
Andiamo avanti.
Tiroide e Feedback Negativo
Altra cosa importante da sapere, è che il TSH, il T3 e il T4 vengono prodotti tramite un sistema magnifico di autoregolazione che prende il nome di “feedback negativo” (che vale per tanti altri ormoni nel nostro corpo).
Come funziona questo meccanismo?
Tutto parte di nuovo da quella torre di controllo che troviamo nel cervello rappresentata dall’ipotalamo, che a sua volta manda i segnali all’ipofisi, la ghiandolina sempre situata nel cervello (ricordi che ne abbiamo parlato prima?)
Normalmente funziona in questo modo: l’ipotalamo presenta dei sensori in grado di rilevare la quantità di ormoni tiroidei T3 e T4 in circolo.
Quando questi ormoni calano, i sensori dell’ipotalamo rilevano questo calo e comunicano all’ipofisi di iniziare a rilasciare TSH, l’ormone tireostimolante, che appunto stimola la tiroide a produrre più ormoni tiroidei.
Quando poi la tiroide produce quantità sufficienti di ormoni tiroidei (T3 e T4), con lo stesso meccanismo, l’ipofisi riceve il comando di iniziare a rallentare e quindi inizia a rilasciare meno ormone TSH.
Quindi praticamente se abbiamo alti livelli di T3 e T4, il TSH si abbassa.
Quando abbiamo bassi livelli di T3 e T4, il TSH si alza.
Questo è il famoso meccanismo a feedback negativo, tutto chiaro?
No, tranquilla non voglio tornare ai tempi universitari, ma ti assicuro che anche questo concetto ti servirà per differenziare bene le diverse problematiche tiroidee che possiamo riscontrare tra noi donne.
Ovviamente queste problematiche possono colpire anche gli uomini, ma sono mooolto più comuni tra noi donne.
Come mai? Semplicemente perché abbiamo un assetto ormonale completamente diverso dal loro, estremamente correlato alla salute della nostra tiroide.
Ma perché dare così tanta importanza alla tiroide e alle analisi tiroidee per la nostra salute femminile?
Perché, ahimè, anche in questo caso ci troviamo di fronte a troppi sintomi ignorati, troppe mancate diagnosi, proprio perché non vengono fatte le giuste indagini e le giuste analisi!
E la tiroide è uno dei primi sistemi del nostro corpo a cui pensare in ogni fase della nostra vita, dalle problematiche legate al ciclo mestruale, alla gravidanza, alla menopausa.
Quali sono le problematiche tiroidee a cui possiamo andare incontro?
Allora, detta in maniera molto semplificata, la tua tiroide può o funzionare troppo e quindi produrre troppi ormoni tiroidei, oppure funzionare troppo poco e produrre pochi ormoni tiroidei.
Nel primo caso parliamo di ipertiroidismo, nel secondo di ipotiroidismo.
L’ipotiroidismo, a sua volta, può essere di natura non-autoimmune o autoimmune e in quest’ultimo caso parliamo di tiroidite di Hashimoto, ma questo lo vediamo tra poco.
Visto che la problematica più comune e diffusa tra noi donne è l’ipotiroidismo, ci soffermeremo proprio su questa, facendo solo un accenno all’ipertiroidismo che puoi leggere di seguito.
Ipertiroidismo
Se soffri di ipertiroidismo significa che la tua tiroide è “iperattiva”, cioè produce troppo T3 e/o T4.
Ipertiroidismo: i sintomi
- Perdita di peso
- nervosismo, ansia e iperattività
- insonnia o in generale difficoltà ad addormentarsi
- battito cardiaco accelerato e irregolare
- tremori
- intolleranza al calore o aumento della sudorazione
- gozzo
- occhi sporgenti
- flusso mestruale più leggero
- cicli mestruali irregolari o amenorrea.
Curiosità
Molte donne che oggi soffrono di IPOtiroidismo hanno avuto un periodo di IPERtiroidismo. Questo perché, se l’ipertiroidismo non viene individuato e trattato, con il tempo la tiroide viene danneggiata, e non riesce più a produrre ormoni tiroidei.
Ipotiroidismo
L’ipotiroidismo è quella condizione in cui la tua tiroide perde la sua funzionalità nel produrre gli ormoni tiroidei, per questo viene diagnosticata quando i livelli nel sangue degli ormoni tiroidei sono bassi e il livello di TSH è alto (sempre per quel famoso feedback negativo).
Infatti i valori bassi di T3 e T4 mandano al cervello il segnale di produrre più TSH che diventa sempre più alto senza avere una risposta da parte della tiroide che non è più in grado di funzionare bene e produrre gli ormoni tiroidei.
E questa diciamo che è la situazione più semplice e logica, maaaa (e qui c’è un ma gigante!), ci sono tantissimi altri fattori che purtroppo i protocolli della medicina tradizionale non prendono in considerazione.
Vediamoli insieme.
In primis, il TSH non è un ormone tiroideo, bensì è un ormone prodotto dall’ipofisi (come già detto) e può essere influenzato da tantissimi fattori.
Infatti i tuoi livelli di TSH potrebbero essere soppressi da fattori come stress e infiammazione cronica, quindi valori anomali di TSH in circolo non rappresentano necessariamente l’incapacità della tiroide di rispondere alla sua stimolazione con la produzione degli ormoni tiroidei.
Addirittura anche il momento del ciclo in cui effettuiamo le analisi del TSH può influenzarne i suoi valori, come spieghiamo all’interno del nostro ebook Conosci i Tuoi Ormoni.
Un altro caso di disturbo tiroideo, che spesso non viene considerato, può essere l’incapacità o la ridotta capacità per qualche ragione del tuo corpo di trasformare l’ormone T4 inattivo nell’ormone T3 attivo – ricordi che il T3 è l’unico ad avere un effetto nel tuo corpo?
Ecco in questo caso avresti gli stessi effetti e sintomi dell’ipotiroidismo che vanno al di là del semplice valore del TSH, e potresti vedere una situazione del genere con delle analisi del sangue in cui i valori di T4 risultano normali e i valori di T3 risultano bassi.
O ancora, nella stragrande maggioranza dei casi, non vengono considerati dei marker fondamentali per monitorare la salute della tua tiroide, cioè gli anticorpi tiroidei, in particolare gli anticorpi anti-tireoperossidasi e anti-tireoglobulina.
Cosa saranno mai questi anticorpi??
Sono prodotti dal tuo stesso sistema immunitario, che percepisce la tua tiroide come un nemico esterno da attaccare attraverso questi anticorpi appunto.
Si tratta di una risposta difensiva del tuo sistema immunitario che ovviamente è in tilt e non si rende conto di attaccare il tuo stesso organismo.
In questi casi si parla di malattia autoimmune, e quando entrambi o solo un tipo di questi anticorpi tiroidei sono alti nel sangue parliamo di Tiroidite di Hashimoto.
La cosa sorprendente è che la stragrande maggioranza dei casi di ipotiroidismo ha una componente autoimmune, e nella maggior parte dei casi le persone affette da ipotiroidismo neanche sanno di avere questi anticorpi elevati perché raramente vengono monitorati nelle analisi del sangue tiroidee.
E la cosa ancora più sorprendente è che la rilevazione di alti livelli di questi anticorpi nel sangue è predittiva di una futura diagnosi di ipotiroidismo (infatti la maggior parte delle persone ipotiroidee ha – o ha avuto – anche gli anticorpi alti). Mi spiego meglio.
Tiroidite: come funziona
Gli anticorpi tiroidei possono iniziare ad innalzarsi anni prima, anche 10 anni prima, che questi vadano effettivamente a modificare i valori di TSH nel sangue e quindi ad arrivare ad una diagnosi di ipotiroidismo.
Cosa succede infatti?
Che questi anticorpi attaccano continuamente la tiroide, e questo continuo attacco fa sì che la tiroide piano piano perda le sue funzionalità e inizi a ridurre la sua capacità di produrre ormoni tiroidei.
Ma questo processo può impiegare anni, appunto, e può essere facilmente prevedibile analizzando la presenza o meno degli anticorpi, PRIMA di arrivare ad una completa distruzione della tiroide e quindi ad una sorta di situazione di “non ritorno” in cui la tua tiroide non è più in grado di produrre ormoni tiroidei ed è necessaria una terapia ormonale sostitutiva.
Questo è il caso dell’ipotiroidismo conclamato trattato con il classico Eutirox.
E qui sorge spontanea la domanda da un milione di dollari “ma se scopro di avere questi anticorpi alti, e gli altri valori tiroidei nella norma, c’è qualcosa che posso fare per evitare la progressione verso l’ipotiroidismo?”
La risposta è assolutamente si!
La tiroidite è una situazione gestibile e reversibile, gli anticorpi si possono abbassare ed è questo il bello!
Purtroppo i protocolli standard non la pensano così, il loro approccio è della serie “ok hai gli anticorpi alti (se proprio hai la fortuna che qualche professionista te li abbia monitorati!), ma il TSH è ancora nei range, quindi non possiamo fare nulla ora se non aspettare finché la tua tiroide non sia più funzionante. A quel punto potremo intervenire con la terapia ormonale sostitutiva, con il classico Eutirox per intenderci”.
Ancora una volta ci troviamo di fronte ad un approccio del tipo: “aspettiamo per poi tamponare i sintomi” piuttosto che “preveniamo, anziché attendere che la situazione peggiori senza fare nulla!” che, a questo punto, avrai capito sia il nostro approccio.
“Quindi cosa devo fare per abbassare questi maledetti anticorpi?”. Ne parliamo nell’articolo dedicato: Tiroide: come supportarla al meglio per la tua Salute Mestruale e Fertilità
Andiamo avanti e parliamo di sintomi.
Ipotiroidismo: a quali sintomi e segnali può essere correlato?
- stanchezza e affaticamento. Questo forse è il sintomo più presente. La mattina ti sembra un’impresa biblica la sola idea di alzarti dal letto? Potrebbe essere ipotiroidismo.
- temperatura corporea bassa, e sensazione di freddo molto spesso (soprattutto mani e piedi)
- cicli irregolari
- flusso mestruale abbondante
- problemi di fertilità
- perdita di capelli
- pelle secca
- talloni screpolati
- ritenzione idrica
- mente annebbiata
- depressione (N.B. Fino al 20% dei casi di depressione può essere dovuto a un disturbo tiroideo non diagnosticato.)
…e mooolto altro.
Ovviamente questi sintomi possono essere comuni anche ad altre problematiche, come disturbi del sonno o carenze nutrizionali importanti.
Ma se due o più di questi ti riguardano, farei senza ombra di dubbio un pannello completo di esami tiroidei!
Sicuramente a questo punto starai già capendo che misurare il classico e solo TSH con le analisi del sangue, non è affatto sufficiente per avere un quadro completo della tua salute tiroidea.
Quindi quali sono i valori da richiedere al tuo medico per avere un quadro completo della tua salute tiroidea?
Continua a leggere perché te li spiego di seguito!

Tiroide: test del TSH
Il test standard usato per diagnosticare un disturbo alla tiroide consiste nel misurare i soli livelli sanguigni dell’ormone TSH.
In particolare livelli ALTI di TSH come risultato della tua analisi sanguigna, indicherebbero che la tua tiroide non sta producendo sufficienti quantità di ormoni tiroidei. Il che si traduce in ipotiroidismo.
Ti spiego il perché in poche righe:
- Quando la tiroide produce quantità sufficienti di ormoni tiroidei (T3 e T4), comunica all’ipofisi di rilasciare meno ormone TSH.
- Al contrario quando la tiroide non produce quantità sufficienti di ormoni tiroidei, dà il comando all’ipofisi di rilasciare più TSH.
Si tratta del meccanismo a feedback negativo di cui abbiamo parlato prima.
Non fa una piega, giusto?
In realtà non è poi così semplice quanto sembra (ti pareva!)
Andiamo a vedere i “MA”…
Innanzitutto qual è di preciso questo “valore alto” di TSH che dimostra la presenza di ipotiroidismo?
Ecco, diciamo che qui si apre un mare di controversie nel mondo scientifico.
Per convenzione in Italia si considerano alti i valori di TSH superiori a 3.5 μU/L (che possono variare da laboratorio a laboratorio).
Ciò significa che solo se i tuoi livelli di TSH superano questo valore puoi ricevere una “cura” per il tuo ipotiroidismo.
In realtà non si tratta di una vera e propria cura in quanto non guarisce il disturbo, bensì di una terapia sostitutiva che sostituisce, appunto, gli ormoni tiroidei che la tua tiroide non è in grado di produrre da sola.
Ma su questo ci torniamo tra un po’.
Parlavamo delle controversie… A cosa sono dovute?
Ci sono medici che considerano questi valori di riferimento troppo bassi.
Ritengono quindi che troppe persone vengono etichettate come “affette da ipotiroidismo”, anche laddove la somministrazione dei farmaci non è necessaria (per gli effetti collaterali che ne conseguono).
Altri medici la pensano esattamente all’opposto (ti pareva! di nuovo), cioè che il valore massimo di TSH dovrebbe essere abbassato ancora di più a circa 2-2.5 μU/L.
Ad essere sincera, nelle mie ricerche personali ho trovato diversi studi che ribadiscono quest’ultima ipotesi, che indicano che la maggior parte dei giovani adulti che NON presentano disturbi alla tiroide ha un valore di TSH compreso tra 0.4 e 2.5 μU/L.
Considerando quello che interessa a noi in questo articolo, e cioè la tua salute mestruale…
Altri studi hanno dimostrato che mantenere un livello di TSH al di sotto dei 2.5 μU/L è associato a migliori condizioni di fertilità e parto ed anche a un ciclo mestruale più regolare.
“Ok Vittoria, ricapitolando ho capito che se i miei valori di TSH sono più o meno al di sotto dei 2.5 μU/L allora significa che la mia tiroide è in perfetta forma.”
Mi dirai giustamente tu.
Vorrei anche io fosse così semplice ma in realtà c’è un altro problema da considerare…
Ora te lo spiego subito.
Innanzitutto misurare solo i valori di TSH per monitorare la funzionalità della tiroide non ha molto senso.
E perché?
Perché il TSH è non è un ormone tiroideo, bensì è un ormone prodotto dall’ipofisi (come già detto) e può essere influenzato da tantissimi fattori.
Infatti i tuoi livelli di TSH potrebbero essere soppressi da fattori come stress e infiammazione cronica, quindi valori anomali di TSH in circolo non rappresentano necessariamente l’incapacità della tiroide di rispondere alla sua stimolazione con la produzione degli ormoni tiroidei (come abbiamo detto in precedenza).
In parole povere potresti presentare livelli di TSH “normali” ma comunque essere affetta da ipotiroidismo.
Quindi anche se i tuoi valori di TSH sono ok, ti consiglio di procedere comunque con un altro test.
Tiroide: test FT3 e FT4
Il tuo medico potrebbe decidere di aggiungere al test del TSH anche quello per misurare i livelli di FT3 e FT4 (F sta per “free”), cioè le frazioni degli ormoni tiroidei che circolano nel sangue libere e non legate alle proteine di trasporto (quindi in grado di legarsi ai recettori e svolgere la loro funzione).
Se i livelli di FT3 e FT4 risultano bassi, ma il tuo TSH risulta normale, questo potrebbe suggerire al tuo medico la diagnosi di un ipotiroidismo raro chiamato ipotiroidismo centrale.
N.B.: potrebbe anche capitare che tu abbia dei valori di FT4 normali, e solo FT3 bassi. In questo caso è probabile che il tuo corpo faccia difficoltà nel convertire T4 in T3.
Questo accade probabilmente perché il T4 viene convertito in un altro ormone (rT3 o T3 inverso), e la causa principale sembra essere (indovina un po’?) proprio lo stress a livello delle ghiandole surrenali.
Questo perché l’ormone rT3 viene prodotto in situazioni di stress e si lega ai recettori della tiroide disattivandoli anziché attivandoli.
I livelli di rT3 non sono misurabili ad oggi in Italia, ma diciamo che se hai livelli normali di TSH, normali di FT4 e bassi di FT3, molto probabilmente il motivo è questo –> identifica i trigger stressanti nella tua vita e cerca di ridurli il più possibile!
E attenzione, non parlo solo di stress emotivo, ma anche stressor fisici, come ad esempio i picchi di luci blu, alimentazione ricca di cibi raffinati, troppo tempo davanti agli schermi e poco all’aria aperta.
Ma non è finita qui. Se vuoi avere un quadro completo dello stato della tua tiroide, manca sicuramente un altro test ancora.
Tiroide: test degli anticorpi tiroidei
Ne abbiamo parlato prima, ma ripetiamolo ancora una volta: come tutti gli anticorpi, anche questi sono prodotti dal tuo stesso sistema immunitario, che percepisce la tua tiroide come un nemico esterno da attaccare attraverso questi stessi anticorpi.
Si tratta di una risposta difensiva del tuo sistema immunitario che ovviamente è in tilt e non si rende conto di attaccare il tuo stesso corpo.
In questi casi parliamo di malattia autoimmune.
Questo tipo di test è ideale per identificare disfunzioni tiroidee di tipo autoimmune, anche quando i risultati del test per il TSH risulta normale.
Gli anticorpi sono:
- Anticorpi anti-tireoglobulina
- Anticorpi anti-tireoperossidasi
→ Che risultano più comunemente positivi nel test per la malattia autoimmune di Hashimoto, che in molti casi giustifica i sintomi di ipotiroidismo (anche quando i valori di TSH sono normali).
Lo so, tante informazioni tutte insieme.
Per semplificarti la vita, abbiamo realizzato uno schema con le informazioni principali e i range di riferimento ideali:
Spero davvero che questo articolo ti sia stato utile.
Se vuoi approfondire la connessione tra tiroide e ciclo mestruale, allora fai click e leggi l’articolo!
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Ricorda: la vera Rivoluzione è quella della Conoscenza di Te Stessa.
Un abbraccio,
Vittoria
Fonti
- American Association of Clinical Endocrinologists medical guidelines for clinical practice for the evaluation and treatment of hyperthyroidism and hypothyroidism
- Hashimoto’s thyroiditis affects symptom load and quality of life unrelated to hypothyroidism: a prospective case-control study in women undergoing thyroidectomy for benign goiter
- Hashimoto’s thyroiditis: An update on pathogenic mechanisms, diagnostic protocols, therapeutic strategies, and potential malignant transformation
Vittoria Andreani
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